l Mining di Bitcoin consiste nell’usare calcolatori molto potenti per risolvere un algoritmo di consenso chiamato “proof-of-work” (prova di lavoro). In pratica, i Miners, per guadagnare una ricompensa in bitcoin, calcolano, in competizione con gli altri, la soluzione ad un puzzle criptografico. La proof of work in Bitcoin è un collante che mantiene in piedi tutta la macchina operativa del sistema, perché attraverso la competizione per trovare la soluzione, la rete costruisce i nuovi blocchi di transazioni da aggiungere nella blockchain e genera i nuovi bitcoin.

Fare mining richiede sempre un investimento, anche minimo, in macchinari, e soprattutto in energia. 

Nella rete Bitcoin,  perché tutto funzioni in sicurezza, è importante che alcuni nodi decidano di intraprendere l’attività di mining.

L’attività di Mining consiste nel:

  • Creare i blocchi di transazioni.
  • Costruire la catena di blocchi  (blockchain).
  • Alla conclusione del lavoro il miner riscuotere la ricompensa in bitcoin emessa dal protocollo e la mette in circolo sul mercato. 
  • L’attività continua di Mining dei nodi minatori garantisce la potenza di calcolo a protezione della blockchain.
  • Il lavoro dei minatori permette di certificare un dato nel tempo creando certezza e trasparenza.

“Bitcoin è un super elemento, coniato dall’energia. L’energia è l’elemento fondamentale dell’universo. La prova di lavoro trasmuta l’elettricità in oro digitale”.
(cit. Den Held) 

Il fatto che la proof of work sia costosa in termini energetici è una caratteristica voluta del sistema e non una debolezza come vogliono far credere.

Per capire perché viene spesa energia possiamo paragonare il sistema Bitcoin ad altri sistemi, network di pagamento o monetari.

Come si vede da questa tabella, le miniere  di oro consumano più di Bitcoin, il processo di stampa e circolazione del contante costa molto più di Bitcoin. Il sistema bancario nel suo insieme consuma molto più di Bitcoin. Quindi, non è vero che Bitcoin consuma tanta energia in relazione al servizio che offre. Questa posizione spesso sottende che l’energia sia sprecata senza riconoscere il valore aggiunto della prova di lavoro.


PART II – La prova di lavoro genera valore per gli utenti del network

Adesso vediamo nel dettaglio come il metodo della proof of work (PoW) attribuisca molti valori al network Bitcoin.

Il Mining di bitcoin genera la sicurezza

Un network monetario come Bitcoin necessita di massima sicurezza per poter raccogliere la fiducia dei suoi utenti, Il protocollo remunera il lavoro di chi mette in sicurezza la rete con bitcoin nuovi di zecca. La sicurezza in Bitcoin viene garantita dalla concorrenza di tutti i miners, che, per vincere la ricompensa e le commissioni, innalzano una barriera di energia e potenza di calcolo a tutela dei saldi scritti sulla blockchain. Solo 1 minatore vince la ricompensa, ma le macchine di mining in giro per il mondo restano accese 24h su 24h contribuendo costantemente alla sicurezza e alla continuità dell’intero network.

Visto che bitcoin ha un valore riconosciuto anche dal mercato, esiste un incentivo economico ad intraprendere l’attività di mining, questa infatti attira sempre nuovi e più minatori che aumentano costantemente la sicurezza.

Il Mining con PoW è garanzia di decentralizzazione

I minatori non controllano la rete Bitcoin, come molti dicono. I miners sono a servizio del sistema per intercettare le transazioni, creare i blocchi, validarli e propagarli. Non hanno nessun potere esecutivo sulle funzioni del protocollo. Ammettiamo, per esempio, che un gruppo di minatori facciano cartello per corrompere la blockchain sostituendo un blocco valido con uno fasullo. Il blocco fasullo deve convincere sia gli altri nodi minatori onesti  che i nodi utenti non minatori. Questo lascia il gruppo di minatori disonesti in una posizione di debolezza, da un lato impiegano ingenti risorse economiche per spingere il loro blocco fasullo e dall’altro, molto probabilmente, verranno isolati dalla rete principale. 

La PoW attiva gli incentivi che portano verso la decentralizzazione.

Il lavoro richiesto per vincere il premio è legato solo allo svolgimento di un lavoro, un lavoro che se ben visto è accessibile a tutti: le risorse energetiche sono presenti sulla crosta terrestre in maniera decentralizzata, e basta una connessione internet e un pc per diventare minatori di bitcoin. La proof of work decentralizza il processo di generazione del denaro perché i minatori sono chiunque e ovunque.

Anche la messa in sicurezza del network è decentralizzata grazie agli incentivi della proof of work, perché, l’obiettivo dei nodi onesti, è vincere il premio, e l’unico modo per vincerlo è perpetuare le regole del protocollo che spingono verso una maggiore decentralizzazione. Mentre, se l’obiettivo del malintenzionato è di corrompere la catena, gli altri minatori scartano costantemente il lavoro svolto “male” rendendo vano qualunque impegno di energie e risorse. In poche parole è inutile e costoso cercare di imporre decisioni centralizzate su Bitcoin.

Il mining certifica gli eventi nel tempo per trasparenza e coordinamento 

I minatori, quindi, sono controllati dagli utenti e penalizzati dal protocollo se fanno azioni maligne. Non possono intervenire sul contenuto delle transazioni e in ogni nuovo blocco creato devono inserire una marca temporale, così che, nel caso di due blocchi validi generati in momenti molto vicini è sempre possibile essere certi dell’ordine di creazione dei blocchi minati.
  Sigillato l’ultimo blocco con una specifica marca temporale (timestamp) riparte la corsa ad allungare ulteriormente la catena, un nuovo blocco verrà creato sull’ultimo blocco validato dalla rete. Lo storico delle transazioni e dei blocchi è fondamentale perché ogni nodo possa verificare in autonomia la validità delle future transazioni.

La rete accetta solo blocchi che risultano da un determinato lavoro svolto in circa 10 minuti. Questa caratteristica è fondamentale perché il sistema quando si accorge che c’è tanta potenza di calcolo da ridurre il tempo di soluzione del puzzle sotto i 10 minuti, aumenta in automatico la difficoltà richiesta per risolvere l’algoritmo di mining. Questo significa che il sistema rallenta per tornare a dare il tempo a tutti di coordinarsi.

Quindi per creare un nuovo blocco ci vuole del tempo. Questo tempo entra nelle variabili necessarie per generare bitcoin. Grazie al tempo necessario per finalizzare la proof of work il sistema procede sempre in massima trasparenza e coordinamento.
Devi incorrere in un costo, monetario, energetico e temporale, per scrivere sulla blockchain, se non incorri in tali costi non puoi scrivere e se scrivi falsità perderai il tuo investimento. Questa certezza temporale unita al costo della proof of work è garanzia di accuratezza e trasparenza.

CONCLUSIONE

In conclusione possiamo dire che l’energia necessaria al Mining è utilizzata per tenere in piedi un protocollo che gestisce una valuta digitale sicura, decentralizzata, incensurabile e trasparente. Bitcoin fornisce ai propri utilizzatori un metodo di pagamento e un metodo di conservazione del valore totalmente innovativo al costo di un po’ di energia.

Bitcoin ha valore per le sue qualità tecnologiche e perché viene spesa dell’energia per produrlo. Infatti è possibile calcolare il costo di produzione di 1 bitcoin, così come è possibile calcolare il costo di produzione di un lingotto d’oro.  Come insegnano le leggi della termodinamica non si può creare il nulla dal nulla e nemmeno i bitcoin sono gratis.