Il panorama fiscale della tassazione in Italia sta cambiando. Per il 2025, l’aliquota sulle plusvalenze resterà al 26%, Per gli anni successivi, si ipotizza un possibile aumento al 33%, ma al momento non c’è nulla di certo: sarà la Legge di Bilancio 2026 a chiarire se e come si interverrà su questo fronte anche se di fatto è già intervenuta un interrogazione parlamentare mediante la quale è stato chiesto che l’aliquota venga mantenuta al 26% uniformandosi in parte al resto d’Europa. Nel frattempo, è già stata eliminata la no tax area fino a 2.000 euro, ampliando la platea di investitori soggetti a tassazione che parrebbe confermata nonostante gli errori commessi sulle istruzioni a corredo dei due modelli dichiarativi, 730 e Unico PF


Cosa significa?

A partire da quest’anno, ogni euro guadagnato sarà tassato, senza più alcuna soglia di esenzione. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e come l’Italia si confronta con gli altri Paesi europei.


Il gettito fiscale previsto

  • 2025: l’aliquota resta al 26%, ma senza la soglia di esenzione. Il gettito fiscale atteso è di 27 milioni di euro.
  • 2026: con l’aumento dell’aliquota al 33% (non certo per il momento, in quanto è solo una proposta la cui conferma si avrà con la Legge di Bilancio 2026), il gettito stimato salirebbe a 34,3 milioni di euro.

Questa mossa punta a intercettare un mercato in forte crescita, considerando che nel 2023 circa la metà delle operazioni crypto era esente da tasse grazie alla no tax area (si tratta di dati statistici relativi alle operazioni rientranti nella franchigia di 2.000 euro, ora purtroppo eliminata).


E in Europa? Paghiamo più degli altri?

Uno dei punti più discussi riguarda il confronto con altri Paesi. Se l’Italia dovesse effettivamente portarsi su livelli di tassazione più elevati, va detto che la media europea resta intorno al 20%.

  • 🇩🇪 Germania: zero tasse se si detiene l’asset per almeno 12 mesi.
  • 🇲🇹 Malta, Belgio, Lussemburgo, Svizzera: zero tasse sulle plusvalenze.
  • 🇵🇹 Portogallo: tassazione fino al 28%.
  • 🇫🇷 Francia e Svezia: aliquota al 30%.
  • 🇳🇱 Paesi Bassi: 33% (come l’Italia dal 2026, se confermato).
  • 🇩🇰 Danimarca: tra il 37% e il 52%, tra le più alte in assoluto.

Il problema? In Italia non solo l’aliquota si prospetta tra le più alte, ma è stata anche eliminata la no tax area, rendendo la tassazione più rigida rispetto a molti altri Paesi.


Quali impatti per gli investitori?

Chi investe in Bitcoin e criptovalute dovrà fare i conti con un sistema fiscale più severo. Senza esenzioni e con l’aliquota in possibile aumento, diventa fondamentale pianificare le proprie operazioni in modo strategico.

Alcune possibili soluzioni:


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