Il naturale complemento del commercio online.

Una valuta adatta al Web.

La nascita di Internet ha comportato notevoli trasformazioni riguardo alle modalità tradizionali del fare commercio.

A dispetto di queste vecchie modalità, il commercio nell’era di internet è rapido, ininterrotto e immediato.

Occorre dunque che il commercio digitale (e-commerce) si doti di una valuta ad esso conforme. 

Una valuta che sia capace di cogliere le potenzialità intrinseche in questo tipo di attività, senza per questo ignorarne i rischi specifici.

Da questo punto di vista Bitcoin risulta un naturale complemento dell’e-commerce, la sua evoluzione più corretta.

Grazie alle sue qualità digitali, la criptovaluta non è soltanto uno strumento tra altri per commerciare online. Bitcoin nasce sul Web. 

Esso è stato progettato per così dire dal Web, in vista del Web stesso.  Nessun altro tipo di valuta infatti è senza frontiere e libera come Bitcoin. 

Non dovendo rendere conto a istituzioni terze, grazie a Bitcoin il rapporto tra due partner può essere veramente diretto e immediato, senza che per questo la privacy di alcuno venga violata.

Al contempo, essendo Bitcoin una moneta digitale, essa è una fonte di scambio che mantiene il proprio valore al di là delle difficoltà valutarie degli Stati coinvolti nella transazione.

Più che una mera scelta, l’adesione a Bitcoin appare piuttosto come un passaggio necessario per l’e-commerce.

Ma al di là della filosofia, vi sono anche motivazioni di semplice convenienza per cui Bitcoin diventerà sempre più la valuta di riferimento del commercio online.

I vantaggi di Bitcoin nell’e-commerce.

Al di là dei vantaggi generici propri di Bitcoin, vi sono alcune qualità specifiche che appartengono alla criptovaluta in relazione all’acquisto digitale.

In primis, accettare di ricevere pagamenti in Bitcoin espande il proprio pubblico

Vi sono molti cripto-entusiasti in attesa di poter spendere il proprio tesoro in attività slegate dal profitto tramite investimento; tutte queste voci possono essere raccolte con relativa facilità.

Poi il denaro ottenuto tramite una transazione in Bitcoin è subito nelle nostre mani, senza tempi d’attesa. Un grande vantaggio, no? E per motivi alquanto ovvi.

Bitcoin è poi una moneta sicura, al riparo da truffe e scam. 

Tutto ciò gratuitamente, o quasi. Se per ogni transazione avvenuta tramite un’istituzione finanziaria classica può esserci addebitato, in media, tra il 3% e il 5% della transazione stessa, la tariffa (fee) di Bitcoin è estremamente ridotta.

Si parla in media dell’1,5% del totale oggetto di transazione. 

Una cifra alquanto bassa, soprattutto se paragonata a quella delle compagnie fornitrici di carte di debito e credito.

Bitcoin mette inoltre al riparo da un tipo di truffa diffusasi negli ultimi anni proprio nel settore dell’e-commerce, detta chargeback (riaddebito).

Essa non consiste in altro che nel pagare per un oggetto che si è acquistato online, per poi domandare all’intermediario finanziario che il proprio denaro ci venga restituito perché insoddisfatti dell’oggetto, o perché “non ci è stato consegnato”.

… al di là che ciò sia vero o meno.

Dal momento che il pagamento in Bitcoin ha effetto istantaneo e senza alcun tipo di intermediario, anche da questo tipo di truffa propria del web, papà Nakamoto ci tiene al sicuro grazie alla sua valuta.

… ma con la dovuta attenzione.

Come si è ripetuto altre volte, adottare una criptovaluta come proprio mezzo di scambio non è una decisione da prendere in maniera sconsiderata.

Se vi sono ovvi motivi per propendere verso questa scelta, soprattutto nel settore del commercio online, bisogna comunque fare attenzione ad alcuni aspetti.

Innanzitutto il prezzo di Bitcoin rimane volatile. 

La volatilità è una qualità che è stata propria di tutte le criptovalute fino ad oggi, e di essa bisogna essere ben consapevoli.

Se anche Bitcoin ci rende immune dalle difficoltà di conversione valutaria sconveniente tra valute FIAT, ciò non ci dispensa dal fare attenzione periodicamente all’andamento del suo stesso valore.

Il quale comunque, c’è da dire, continua a rialzarsi di mese in mese dopo il picco raggiunto nell’inverno 2021.

grafico prezzo bitcoin

Grafico tratto da https://www.statista.com/statistics/326707/bitcoin-price-index/ 

L’altro grande caveat del quale preoccuparsi nell’adozione di Bitcoin è che con esso siamo ufficialmente “per conto nostro”.

La blockchain stessa non offre servizi di Customer Service nel caso in cui qualcosa andasse storto con la nostra transazione. 

Per questo è fortemente consigliato fare i propri conti prima di addentrarsi nel meraviglioso mondo del commercio online, soprattutto se con una manciata di bitcoin alla mano. 

Questa capacità di badare alle proprie stesse finanze è anzi uno dei prerequisiti fondamentali del Bitcoiner Allegro E Responsabile.

Occorre infine ricordare che il mondo delle criptovalute non è più un Far West normativo.

L’Italia ha recentemente legiferato in maniera strutturata circa il tema criptovalute e Fisco, e di queste norme bisogna essere al corrente per rimanere in buoni rapporti con il Fisco italiano.

Chi ha già accettato? 

Il frequente mantra diffuso nel mondo Bitcoin che esso sarà sempre più la “moneta del futuro” enon deve farci dimenticare che Bitcoin è già oggi adottato da numerose grandi aziende.

A guidare questo fenomeno chiaramente in primis il settore della tecnologia. 

Microsoft accetta Bitcoin fin dal lontano 2014 in relazione al suo Xbox-store, laddove Twitch consente agli utenti di pagare le proprie sottoscrizioni in bitcoin.

Ma anche nel settore alimentare l’adesione a Bitcoin procede forte, con entrambi i colossi fast-food Starbucks e KFC disposti a ricevere pagamenti in Bitcoin.

Già oggi, dall’arredamento all’alimentare, non vi è un settore nel quale almeno un’azienda non consenta di pagare il proprio acquisto in bitcoin.

E questi sono soltanto pochi esempi di un mondo che giorno dopo giorno va sempre più espandendosi.

La diffidenza lascia spazio alla storia, una storia alla quale è possibile aderire e di cui ci viene chiesto di far parte. 

Intendiamoci, non mancano defezioni e difficoltà. 

Una di queste ad esempio Tesla, tra le prime ad aderire a Bitcoin per poi fare un passo indietro in vista delle “preoccupazioni ambientali” retrostanti la produzione di bitcoin.

Questi e altri problemi sono affrontati giorno dopo giorno dai volontari e dalla comunità, e risolti.

Resta la certezza che Bitcoin è oramai una realtà ben presente.

Aderire oggi a Bitcoin significa entrare a far parte di una corrente che ha ottime possibilità di diventare presto se non maggioritaria, perlomeno alternativa a quella della valuta FIAT ufficiale.

Nell’e-commerce più che mai.